Gennaio 2014: una delegazione di WOODinSTOCK è stata ospite del festival della Light of Day foundation ad Asbury Park, NJ (USA).
Numerosi ed importanti gli ospiti presenti durante le giornate del festival organizzato da Bob Benjamin: su tutti, sicuramente il "boss" Bruce Springsteen, ma anche nomi quali Joe D'Urso, James Maddock, Jesse Malin, Dirk Hamilton, Lorenzo Semprini, Willie Nile, Peter Elkas, Joe Grushecky, Mike Peters (The Alarm), John Rzeznik e molti altri...
Notevole il riscontro a seguito dell'esibizione di Luca Guenna accompagnato da Alessandro Gusmini domenica 19 gennaio 2014 presso il Watermark di Asbury Park, in presenza di ospiti come Hans Ludviggson, Laura Crisci, Diane Gentile, John Easdale, Johnny Duk e Quincy Mumford.
Gord Hunter, uno degli organizzatori di Light of day Canada, ha raccontato in modo splendido e tocante la performance legata a WOODinSTOCK:
http://www.facebook.com/notes/gord-hunter/mystery-solved-by-my-way-at-light-of-day/648457321856569
Più sotto trovate il testo dell'articolo corredato da traduzione ad opera di Lidia Sbalchiero
Mystery solved by "My Way" at Light of Day For the last four years I’ve gone to Light of Day in Asbury Park and for the last four years, sometime between Saturday night and Sunday afternoon, I get a tiny cut on the pinky finger of my right hand. The first time it happened I didn’t think too much about it. Maybe it was the cold, dry air or maybe I caught a rough edge on one of the many stages I stood beside, on, behind or around. The second year when it returned I started to consider the possible causes. The weekend starts on Thursday and the mantra for most of us who attend is “no sleep til Monday”. We’re on a mission to raise money for Parkinson’s research through music, love and mutual support, but we put our bodies through the wringer. Up till the wee hours every night, standing in front of stages for hours without a break, losing our voices to midnight choirs or barroom conversations; all of it can wear down the body’s defenses. I put it down to lack of sleep and forgot about it…until next year. In 2013 when it happened again I began to think of it as a kind of rock and roll stigmata; some inexplicable affliction of the pinky that only happens when I’m moved by the mystical and transcendent combination of music and a cause to believe in. This year on Sunday afternoon I finally figured it out. It might have gone undetected but for one of the most heart-wrenching performances in the fourteen-year history of this event. Luca Guenna has Parkinson’s. Before this weekend I didn’t know who he was and today, I can’t stop thinking about him. On Sunday January 19th, he stood before a full house at the Watermark Lounge - a shocking blue sky and the roiling tides of the Atlantic Ocean providing a brilliant backdrop – and wrapped us all in his trembling hands and soaring voice. Of his three selections, the first was written for Light of Day founder Bob Benjamin and the third was an encore of “Can’t Help Falling in Love.” They were both stunning and beautiful performances on their own, but it was the second song that brought the house down with tears and applause. Luca introduced it by saying he wanted to sing a song by his teacher. “You all know my teacher,” he said in halting English as he held up a small photo of Elvis Presley. The crowd laughed with him as he went on to introduce Elvis’ version of the Paul Anka song “My Way.” “Sorry for my bad English and sorry for my body that is a tremble machine,” he said with an apologetic shrug of the shoulders. I’ve always thought of “My Way” as a bit corny but Luca and his guitarist Alessandro Gusmini stripped away the patina of Vegas lounge singers and revealed the foundation of strength and the declaration of perseverance at the core of the song. By the second verse you could feel the focus of the room sharpen – every pair of eyes and every heart was standing with him. As he neared the end the tears were flowing freely but I was nervous. When Elvis had done this song so many years ago, he hit a higher note on the last word. Would Luca try that? Would his voice – so far unfaltering – finally give way to the disease that shook his hands so violently? I could sense the same anxiety around me in the crowd. When he hit that note flawlessly, without wavering the crowd released an ovation that didn’t stop for more than a minute. We were all on our feet, hands pounding together and tears flowing. I looked to my beautiful wife Ginette. She had her hand on her heart. I wiped a tear from her eye and felt that same familiar sting. Suddenly I knew exactly what kept causing that little cut on my pinky finger. When I applaud, the pinky on my right hand hits the wedding ring on my left hand. After so much applause and so many great performances over four days, I had split the skin. Something else occurred to me at the same moment. I had been to Light of Day since the beginning in 2000, missing only a couple of years but since I met Ginette, it had become something more. The cut on my finger was a reminder of how much we shared and how much she brings to my life. After the performance I thanked Luca for his inspiration but I failed to thank him for something else. This man with the uncontrollable shaking and the soulful voice had reminded me how lucky I am to share my passion with the love of my life. So here I am sharing this story in hopes that Luca can inspire something in you. Maybe he’ll move you to donate to Light of Day. Maybe he’ll motivate you to take up singing. Or maybe he’ll remind you that nobody escapes life without a few scars but big or small, when you have someone who loves you at your side the scars are secondary to a life lived with passion and appreciation. |
Mistero risolto da "My Way" a Light of Day Luca Guenna ha il Parkinson. Prima di questo weekend non sapevo neppure chi fosse ed oggi non riesco a smettere di pensare a lui. Domenica 19 Gennaio, si è presentato al Watermark Lounge, con un cielo di un azzuro strepitoso e con le basse onde dell'Oceano Atlantico che regalavano brillantezza allo sfondo e ci avvolgevano tutti nelle sue mani tremanti e nella sua voce sublime. Delle sue tre canzoni, la prima era stata scritta per il fondatore della Light of Day Bob Benjamin e la terza era ancora 'Can't help falling in Love'. In entrambi i casi, le performances erano state meravigliose, ma è stato il secondo pezzo a commuovere fino alle lacrime e ad avere applausi a dir poco scroscianti. Luca ha iniziato col dire che avrebbe cantato una canzone del suo maestro. ''Tutti voi conoscete il mio maestro" disse in un inglese approssimativo, mentre estraeva una piccola foto di Elvis Presley. Tutto il pubblico si mise a ridere assieme a a lui, mentre presentava la versione di Elvis della canzone di Paul Anka "My Way." "Mi spiace per il mio inglese e per il mio corpo che è una machina tremante" aggiunse alzando le spalle come per scusarsi. Ho sempre pensato che "My Way" fosse un tantino sdolcinata, ma Luca e il suo chitarrista Alessandro Gusmini riuscirono a togliere la patina dei cantanti dei locali di Las VEGAS e fare emergere un fondamento di forza e perseveranza nell'anima della canzone. Alla seconda strofa, si poteva percepire come tutto il pubblico fosse concentrato su di lui - tutti gli occhi e tutti i cuori erano con lui. Mentre si avvicinava alla fine del pezzo, le lacrime mi scendevano apertamente, ma ero comunque teso. Quando Elvis aveva fatto questa canzone molti anni fa, arrivava alla nota più alta sull'ultima parola. Luca ci avrebbe provato? La sua voce. che sinora risuonava decisa, avrebbe ceduto il passo alla malattia, che tanto gli faceva tremare le mani? Mi accorsi che tutto il pubblico attorno a me provava la mia stessa sensazione d'ansia. Quando la sua voce arrivò perfettamente e senza esitazioni a quell'ultima nota, il pubblico gli regalò un'ovaziome che andò avanti per oltre un minuto, Eravamo tutti in piedi, applaudendo e con le lacrime agli occhi. Io guardavo la mia bella moglie Ginette. Teneva la mano sul cuore. Io le asciugai una lacrima dagli occhi ed avvertii lo stesso fastidio, che mi era familiare. Improvvisamente avevo capito la causa del taglietto sul mio dito. Quando applaudo. quella parte del dito sulla mia mano destra va a colpire l'anello nuziale della mia mano sinistra. Dopo cosi tanti applausi e grandi performances per oltre quattro giorni, avevo rovinato la pelle. Nello stesso momento, mi stava capitando qualcos'altro. Ero stato alla Light of Day sin dalla prima edizione del 2000, saltando solo un paio di edizioni, ma da quando stavo con Ginette era diventata qualcosa di più. Il taglio sul mio dito mi ricordava quanto avevamo condiviso e quanto lei aveva portato alla mia vita. Dopo la performance, ringraziai Luca per la sua ispirazione, ma mi dimenticai di ringraziarlo per qualcos'altro. Quest'uomo dal tremore senza controllo e con una voce intensa mi aveva ricordato di quanto fossi fortunato a condividere la mia passione con l'amore della mia vita. Quindi, sono qui per condividere questa storia, nella speranza che Luca possa ispirare qualcosa anche a voi. Forse potrebbe a portarvi a dare di più alla Light of Day. Forse vi darebbe motivo di iniziare a cantare, Oppure potrebbe ricordarVi, che nessuno si sottrae alla vita senza una qualche ferita. ma piccola o grande che sia , quando avete al vs fianco qualcuno che vi ama, le ferite diventano secondarie rispetto ad una vita vissuta con passione e gioia. |
La compagine di WOODinSTOCK a Light of Day 2014 era costituita da alcuni membri del direttivo di WOODinSTOCK (Luca Guenna, Carla Casarino, Alessandro Gusmini, Lidia Sbalchiero) e da alcune persone decisamente vicine all'Associazione (i genitori di Luca, Marco e Luciana Guenna e il marito di Lidia, Mario Scampini).
Di seguito una serie di foto scattate da Alessandro Gusmini durante la permanenza della rappresentanza di WOODinSTOCK prima a New York e quindi ad Asbury Park:
WOODinSTOCK @ Light of Day USA 2014 by Alessandro Gusmini
Di seguito, un resoconto fotografico montato in video da Luca Guenna: